
Ep. 69 Turismo congressuale: Analisi e Trend
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Il settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences, Exhibitions) rappresenta una componente dinamica e di elevato valore aggiunto all'interno dell'industria turistica globale. La sua influenza si estende ben oltre la semplice fornitura di spazi e pernottamenti, generando un significativo indotto economico che abbraccia la logistica, le tecnologie avanzate, la ristorazione di qualità, i servizi di supporto e una vasta gamma di attività complementari. Questa complessa filiera contribuisce in maniera sostanziale all'economia delle destinazioni ospitanti, fungendo da catalizzatore per lo sviluppo locale e nazionale.
Per l'Italia, il turismo congressuale si configura come un motore strategico di primaria importanza. Esso non solo contribuisce in modo decisivo alla destagionalizzazione dei flussi turistici, mitigando la dipendenza dalle alte stagioni e garantendo un'occupazione più stabile per le strutture ricettive, ma attira anche un segmento di viaggiatori caratterizzato da un'elevata capacità di spesa. Questi delegati, spesso professionisti e decision-maker, non solo investono direttamente in servizi congressuali e alberghieri, ma generano anche un consumo significativo nel commercio locale, nella ristorazione e nelle attività culturali e ricreative. Inoltre, il MICE promuove l'immagine del Paese come centro di conoscenza, innovazione e scambio intellettuale, rafforzando la sua reputazione a livello internazionale. La sua intrinseca resilienza, dimostrata nella ripresa post-pandemica, e la capacità di generare valore a lungo termine, lo rendono un pilastro fondamentale per la competitività complessiva del sistema Paese.
Questa sezione approfondisce le recenti performance del settore MICE in Italia, il suo posizionamento a livello internazionale e le dinamiche geografiche interne che ne caratterizzano lo sviluppo.
Il turismo congressuale italiano sta vivendo una fase di forte espansione, con indicatori che ne attestano la robusta crescita. Nel 2024, si è registrato un incremento dell'8,2% nel numero di eventi rispetto all'anno precedente, generando un impatto economico complessivo di oltre 11,7 miliardi di euro. Parallelamente, il numero di partecipanti è aumentato del 7,8%, raggiungendo quasi 30 milioni di persone, e le presenze totali hanno toccato quota 47,2 milioni, con un notevole incremento del 12,9%.
Questa traiettoria di crescita consolida la ripresa del settore iniziata nel 2022, quando la meeting industry italiana aveva già recuperato oltre il 70% degli eventi rispetto al 2019, l'ultimo anno di riferimento pre-pandemico, con un totale di 303.689 eventi, segnando un impressionante +251,3% rispetto al 2021. Tale andamento positivo si è protratto e rafforzato nel 2023 e nel 2024, confermando la "rivincita" del settore MICE italiano dopo le sfide imposte dalla pandemia.
Le ricadute economiche di questa espansione sono evidenti. Nel 2022, la spesa per i viaggi d'affari in Italia ha rappresentato il 14,5% degli introiti turistici internazionali, superando il livello del 13,1% registrato nel 2019 e contribuendo a un aumento complessivo degli introiti del +10,4%. Questo dimostra che la crescita attuale non è una semplice ripresa, ma una riposizionamento strategico del Paese nel panorama globale del MICE. L'Italia sta attivamente capitalizzando sulle proprie eccellenze per affermarsi come una destinazione congressuale di riferimento a livello mondiale. La Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha sottolineato l'impegno del governo nel "mettere gli operatori nelle migliori condizioni per lavorare" e nel "aumentare le strutture alberghiere e i centri congressi sempre all'insegna della qualità". Questo approccio suggerisce una visione strategica e investimenti mirati, sia da parte pubblica che privata, volti a consolidare e ampliare il primato acquisito, non solo recuperando il terreno perduto, ma migliorando attivamente la posizione competitiva globale.